Ogni nostra scelta, ogni nostro passo, ogni nostra idea segue sempre un disegno ben preciso. Nulla di ciò che facciamo è lasciato al caso proprio perché il terreno sul quale si muove la nostra mission è spesso scivoloso, nasconde crepe, mostra la sua natura nell’ imprevedibilità. Noi non possiamo prevedere tutto questo è certo com’è anche certo però che la tutela delle donne che seguiamo viene prima d’ogni cosa, a volte anche prima di quella di chi opera con grande sacrificio e dedizione nella nostra associazione, volontarie e collaboratrici che si espongono in prima persona ogni giorno ai rischi che questo ambito comporta e lo fanno a muso duro, lo fanno perché ci credono, lo fanno per aiutare, a discapito di tutto il resto. E questo no, non è necessariamente giusto ma il segnale è chiaro: le donne che si rivolgono a noi sono sacre. Tutte le donne per noi sono sacre. È in nome di questa sacralità che mai ci sogneremmo di metterle in pericolo. La nostra è una maternità indeterminata, un prendersi cura senza tempo, un accudimento attento, una simpatia anzi sympatheia qualora volessimo scomodare il greco, che letteralmente significa «patire insieme» senza limiti. Infine c’è un’altra parola alla quale siamo molto affezionati: proteggere. Forse è una delle parole più belle che ci siano al mondo perché ha origini particolari e siccome prima abbiamo scomodato il greco ora lo facciamo con il latino. Proteggere si riconduce al latino, più precisamente all'unione dell prefisso pro = avanti e del verbo tegĕre = coprire. Quindi, proteggere significa letteralmente "coprire ponendosi avanti", difendere frapponendosi tra il pericolo e la persona o il bene da proteggere. E Astarte si frapporrà sempre tra qualsiasi pericolo e il bene per noi più prezioso da proteggere: tutte le donne.
Attenzione! Associazione Astarte utilizza cookie a scopi funzionali e analitici per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa sui cookies.